
Divinity: Original Sin II, la recensione completa al 50 per cento
Ormai Driftwood con le proprie variegate missioni e un’area esplorabile di tutto rispetto è stata abbandonata per salpare verso “l’isola senza nome” in cui il mio party dovrebbero ascendere come le prossime divinità di Divinity: Original Sin II.
La mia recensione su questo GdR old school è quindi giunta a metà o poco più in avanti, e, come nel precedente articolo dedicato a questo argomento, rimango sempre dell’avviso che l’interazione con i membri del party poteva essere senz’altro migliorata: ho proseguito nelle missioni principali e secondarie della località Driftwood conversando pochissimo con gli altri protagonisti, proprio per testare questo aspetto, e i quali potevano essere completamente ignorati anche quando avevano qualcosa da dire (segnalata da un punto esclamativo) al mio personaggio nonché leader della comitiva.
Avrei magari preferito un sistema con degli accampamenti alla Dragon Age in cui poter conversare tranquillamente con i restanti membri del party e sfruttare appieno il sistema di reputazione, il quale fino ad ora ha avuto un ruolo marginale nella mia avventura.
Per quanto riguarda la trama di gioco si è profilata abbastanza avvincente fino ad ora, ma non mi ha ancora completamente catturato come aveva fatto il primo Divinity: Original Sin.
In altre parole la storia di questo secondo capitolo potrebbe essere a mio parere già scontata, così come la conclusione, ma non voglio avere pregiudizi fino al completamento della stessa.
Ho notato invece con piacere che anche con un party abbastanza solido e rodato composto da Sebille, Fane, the Red Prince e il mio non morto guerriero, le sfide degli scontri di Divinity: Original Sin II sono sempre emozionanti e abbastanza bilanciate, grazie all’IA 2.0 creata da Larian Studios e la più unica che rara possibilità di sfruttare l’ambiente di gioco, così come gli elementi della natura: fuoco, aria, terra, acqua e i vari stati solidi, liquidi o gassosi di queste ultime per creare nuvole elettrificate o superfici infuocate che danneggiano amici e nemici.
Ora come ora darei un 7,5/10 a Divinity: Original Sin II, ma il finale di gioco deve ancora arrivare per prendere una decisione definitiva.